FDARCHITECT
House D
Torino / 2016
photo: Marco Menghi
Francesca Diano architect is a design practice based in Italy and the UK.
We are surrounded by architecture and we are an active part of a space:every project is about imagining the optimal arrangement in a space of possibilities and situations. However, design is more than just functional response: everybody deserves beauty, not in the sense of luxury, but as a balance between light, shadow, emotion and time. Every intervention, no matter how small, can change the quality of our life.
House THIS IS US
Milano / 2022
photo: Marta D'avenia
Eliminare gli spazi superflui e sfruttare al massimo la luce a disposizione, il tutto evidenziando con onestà intellettual-architettonica gli interventi sul manufatto.
Questo è il motivo conduttore alla base della ristrutturazione dell’appartamento di metà anni ‘ 60 in città studi.
Lo “spazio” è il vero protagonista dell’intervento: quando questo è proporzionato e ben calibrato, allora il resto è pura decorazione.
L’impianto originario della casa prevedeva un tradizionale lungo corridoio scandito dalle porte a tutta altezza delle tre stanze, due bagni e cucina, che consumava una superficie utile piuttosto elevata. L’idea è stata, quindi, quella di trasformare il corridoio in uno spazio vivibile e non solo di passaggio: il lungo ambiente residuale è stato aperto verso la porzione esposta a sud della casa, che ospita la zona giorno e a sua volta si affaccia su un cortile interno alberato; al suo interno sono stati “innestati” i volumi di servizio in cui trovano spazio un bagno e la lavanderia.
Tutti i nuovi volumi inseriti nelle aree interstiziali della casa sono riconoscibili perché più bassi rispetto al soffitto delle stanze esistenti, per sottolineare il loro essere dei “nuovi ospiti” dello spazio; le strutture portanti sono state riportate a vista (travi e pilastri), mentre i tramezzi esistenti non modificati sono stati colorati di bordeaux, anche in questo caso per lasciare una riconoscibilità all’esistente.
I due bagni, ciechi, ricevono luce indiretta da tagli netti in vetro opalino che ne sottolineano la volumetria pura; la cucina, seminascosta da un setto esistente parzialmente aperto, porta invece luce indiretta al corridoio di ingresso tramite un ulteriore vetro fisso.
I colori e i materiali sono pochi e semplici, utilizzati con razionalità: il bianco per i nuovi volumi, il bordeaux per i tramezzi esistenti, il beige per tutti gli alti muri; piastrelle nelle aree umide di bagno, lavanderia e cucina, parquet nel resto della casa, ad eccezione della camera padronale che è stata resa più accogliente utilizzando una moquette soffice.
Gli arredi sono per la maggior parte di famiglia, quasi tutti vintage o di antiquariato e si inseriscono con discrezione in una cornice architettonica calibrata e autonoma.